Il 4 agosto 2020, un deposito di circa 2750 tonnellate di nitrato di ammonio immagazzinato in modo precario nel porto di Beirut, in Libano, ha preso fuoco e ha innescato una massiccia esplosione di alto ordine che ha distrutto gran parte dell’antica città.
𝐁𝐞𝐢𝐫U𝐭 2020
Un paio di esplosioni, la seconda molto più grande della prima, hanno colpito la città di Beirut martedì sera, uccidendo almeno 154 persone, ferendone oltre 5.000 e provocando danni diffusi. Più di 1.000 persone sono state ricoverate in ospedale e 120 erano ancora in condizioni critiche venerdì, secondo il ministro della salute libanese, Hamad Hassan.
La seconda esplosione ha inviato un pennacchio rosso e fluttuante in alto sopra il porto della città e ha creato un’onda d’urto che ha frantumato il vetro per miglia. Nonostante una massiccia operazione di ricerca, si ritiene che dozzine siano ancora disperse nella città, capitale del Libano, sulla costa orientale del Mediterraneo.
Mentre le autorità mettono insieme ciò che è successo, ecco uno sguardo a ciò che sappiamo e ciò che non sappiamo.
Cosa ha causato le esplosioni?
La causa esatta rimane indeterminata, ma un incendio ha devastato un magazzino portuale intorno alle 18:00. Ci furono due esplosioni, una più piccola seguita pochi secondi dopo da un’esplosione più grande che distrusse aree della città.